"Incontri...estremi"
Quando anni addietro ho iniziato le mie ricerche sul territorio di Villamagna, non conoscevo nulla sugli eventi che l'avevano interessata nell'ultimo conflitto mondiale. A dire il vero, non solo la mia ignoranza in materia era grande, ma devo riconoscere che l'argomento "militaria" non mi attraeva molto. Naturalmente non avendo vissuto sul territorio, non conoscevo i luoghi dove si erano svolti i fatti militari salienti. Ascoltavo molto le persone più anziane, che parlavano volentieri di quel periodo, forse perchè rappresentava la loro gioventù, ma nessuno di loro aveva la cognizione di come si "chiamassero", di come fossero inquadrati, quei soldati con cui avevano convissuto per un certo tempo, erano solo tedeschi prima e americani poi...ma hanno lasciato qualche traccia. (fotografie di Lucia Pratelli)
A questo proposito prima di proseguire nel discorso voglio aprire una parentesi. Gli anziani di Villamagna mi hanno raccontato che i primi soldati americani inviati in pattuglia a Villamagna vennero uccisi all'istante tanto che questo causò un ritardo nell'avanzata del 349th Infantry Regiment. La notizia generica è rimasta nei miei ricordi per anni e solo ultimamente consultando dei documenti riguardanti il 349th ho trovato il nome del primo caduto americano a Villamagna, il Tenente Lee Forbes, della compagnia "L" che comandava la pattuglia in ricognizione a Villamagna ed il suo operatore radio, di cui non è riportato il nome. Tratto da: HISTORY of the 349th INFANTRY REGIMENT - 88th INFANTRY DIVISION.
Per i primi tempi, mentre trovavo monetine o medagliette votive (che apprezzo e cerco con attenzione) per il cosi detto "passato civile" del paese i rinvenimenti militari consistevano esclusivamente in schegge di proiettili di artiglieria, e non facevano certamente aumentare il mio entusiasmo per la "militaria". La svolta è avvenuta quando mi sono imbattuto nei "posti giusti" e... ho scoperto un mondo nuovo. La sola vista, per la prima volta, di una fox hole (una buca individuale americana), mi aveva emozionato. Il pensare che era stata scavata, da un soldato più di 60 anni prima per trovare rifugio, mi faceva provare sensazioni nuove. Poi sono arrivati i primi segni di vita vissuta, la bustina del caffè, il tubo di schiuma da barba utilizzato completamente, il rasoio a lametta, la spilla di sicurezza che ancora chiudeva le bende, i bottoni degli indumenti da lavoro, le scatolette delle razioni e l'apriscatole e tutta una serie di altri oggetti di uso quotidiano... tutto questo mi ha letteralmente "rapito", stavo vedendo una istantanea scattata decenni prima, avevo la sensazione che in qualche modo quei soldati fossero ancora lì e non mi vergogno a dire che avevo la sensazione di avvertire la loro presenza, ogni rumore poteva essere un loro movimento. Così quegli anonimi soldati sono entrati nella mia vita e da quel momento ho fatto quanto era nelle mie possibilità per dare un nome ed un volto a quei fantasmi che popolavano quei luoghi.
Ho iniziato a cercare in tutti i modi possibili notizie storiche su di loro per stabilire come erano inquadrati ed un passo alla volta credo di aver fatto un bel tratto di strada. Come sempre accade, acquisire informazioni pone altri quesiti e la necessità di entrare sempre più nel particolare. Se ero partito chiamandoli "gli americani" ora ero in grado di sapere il nome di alcuni di loro, delle loro vite e forse fare conoscenza con qualcuno di loro. Ho chiamato questa pagina "Incontri...estremi" perchè l'aritmetica ci dice che chi aveva 20 anni allora oggi ne ha 88 e purtroppo molti avevano più di 20 anni... di conseguenza trovare dei sopravvissuti era impresa ardua ma non impossibile. La fortuna mi ha assistito, utilizzando internet ed anche le più tradizionali lettere, scavando su Forum USA o nei vari ministeri americani alla fine sono stato premiato. Ho trovato due ex soldati che appartenevano al reggimento che ha liberato Villamagna, il 349th Regiment of Infantry, 88th Division i ben noti "Blue Devils" (Diavoli Blù). Il primo è un medico chirurgo di origine tedesca Klaus H. Huebner ed il secondo Myron C. Peterson. Entrambi sono stati a Villamagna, il primo vi è entrato di notte combattendo ed il secondo invece vi ha trascorso un paio di mesi di riposo ed addestramento. Ambedue hanno scritto un libro sulla loro esperienza di guerra e hanno dedicato qualche pagina a Villamagna.
Ho letto entrambi i libri e ne sono felice, raccontano cose terribili ma anche spazi di serenità in quell'orrore che hanno vissuto, che non avrei mai sospettato potessero esserci stati. Con entrambi ho avuto uno scambio di corrispondenza, con Myron che vive in California, sono in contatto continuo grazie ad internet. Di entrambi in questa pagina riporto una breve scheda. Per gli abitanti di Villamagna mi sento di consigliare la lettura delle parti che riguardano il loro paese e che si trovano sotto le presentazioni dei libri. Myron nella sua esperienza di vita a Villamagna (luglio-agosto 1944) ha conosciuto delle persone tra le quali due fratelli Lucia R. di 8 anni e Urbano R. di 10 anni e ha riportato la sua esperienza nel libro. I due ragazzi di allora sono stati individuati ed informati della vicenda anche se non abitano più a Villamagna. Anche il Dott. Huebner riporta nel suo libro di una esperienza con un bambino di pochi mesi che ha curato e che oggi dovrebbe avere circa 68 anni, e a cui purtroppo non sono riuscito a dare un nome.
Dott. Klaus H. Huebner
Alcune foto del Dott. Klaus H. Huebner a Villamagna, luglio 1944 e una ripresa aerea di Volterra.
Il suo libro
...la liberazione di Villamagna... (clicca qui) ...citazione per eroismo... (clicca qui) citazione per eroismo in CW... (clicca qui)
le sue lettere:
30 marzo 2009 - 14 maggio 2009 - 28 settembre 2009
Purtroppo il 15 Febbraio 2013 il Dott. Klaus H. Huebner ci ha lasciati.
Myron Peterson
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Il suo libro
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...giorni trascorsi a Villamagna (clicca qui)...una lettera ai genitori (clicca qui)
le sue lettere:
Il giorno 13 Settembre 2014 il caro amico Myron ci ha lasciati, sarà sempre nei nostri pensieri.
Charlie Logan
Il veterano Charlie Logan è deceduto nel 1997 ed io non ho mai avuto l'occasione di conoscerlo. In realtà ho conosciuto, prima via e-mail e poi anche di persona suo figlio Patrick che è cittadino americano e dirige una scuola di "Lingue" a Singapore. Alcuni anni fa ho ricevuto una prima e-mail da Patrick in cui mi chiedeva qualche informazione sul percorso compiuto dal 349th, sul paese di Villamagna, e mi diceva che oltre all'interesse sentimentale era mosso dal desiderio di scrivere un libro sull'esperienza di vita di suo padre.. Da allora passò molto tempo prima che ricevessi un'altra sua e-mail in cui mi comunicava che era sua intenzione ripercorrere la lunga marcia del padre Charlie (349th Inf. Div.) e che già aveva effettuato il percorso (se ben ricordo) Napoli - Roma. Naturalmente gli promisi di farmi trovare in Villamagna per poterlo conoscere, ospitare e mostrargli i posti in cui sicuramente suo padre era stato. Ho avuto così l'onore di trascorrere una piacevole giornata con Patrick e sua moglie e di mostrargli i luoghi in cui era stato suo padre tanti anni prima. Nella photogallery, alcune immagini scattate in Villamagna, due suoi articoli pubblicati dai quotidiani "The New York Times" e "The Washington Post" ed una foto del padre in Italia.
John Robert Cate
Nel 2009 un amico americano cercava di avere una o più fotografie di un caduto americano in Normandia. La richiesta gli era stata fatta dai familiari del soldato che pur sapendo che la tomba si trovava in Normandia non avevano mai potuto visitarla. Dovendo recarmi in quell'area accettai volentieri di cercare la tomba e scattare alcune foto.
Non ero mai stato sul luogo dello sbarco ed è stata una grande esperienza. Il NORMANDY AMERICAN CEMETERY and MEMORIAL si trova a pochi metri dalla spiaggia OMAHA, famosa per lo sbarco, a Colleville-sur-Mer. La visita al cimitero e la ricerca della tomba erano partite come un impegno preso e da mantenere, poi per l'ambiente particolarmente suggestivo e per la visione di tanto scempio, sono stato coinvolto emotivamente, tanto da ritornare sul posto numerose volte e portare qualche fiore su quella tomba. Al mio ritorno a Genova ho inviato alla famiglia di John R. Cate le fotografie scattate, accompagnate da un piccolo contenitore con la sabbia di Omaha. I familiari mi hanno ringraziato con una lettera ed una foto del loro congiunto prima della partenza per lo sbarco. John Robert Cate è morto per le ferite riportate in combattimento l' 8 giugno 1944 (died of wound). Nelle foto John Robert Cate e sua sorella Velma.
Immagini dal
"NORMANDY AMERICAN CEMETERY and MEMORIAL"
Colleville-sur-Mer
Edward J. Davey
Edward è stato a Villamagna nell'estate del 1944, non ho mai avuto alcun contatto con lui, ma Myron C. Peterson suo amico mi ha fornito un paio di sue foto ed alcune informazioni.
Edward Davey nell'estate del 1944 a Villamagna comandava un plotone del 349th Infantry Regiment (compagnia "C") con il grado di sergente. Poco dopo aver lasciato Villamagna alla volta del fiume Arno divenne un ufficiale con il grado di tenente. Fu ferito sulla linea Gotica, durante una battaglia notturna, assieme ad altri ufficiali entrò in una casa in fiamme per leggere delle carte geografiche, approfittando della luce dell’incendio. Un carro armato tedesco sparò un colpo di cannone sulla casa e Davey ferito fu portato all’ospedale. In seguito tornò al fronte e nella Valle del Po una mina antiuomo gli amputò una gamba. Alla fine della guerra, tornato negli Stati Uniti continuò gli studi e si sposò. In seguito divenne il preside di una scuola a Merrich, Long Island, New York e quello fu il suo impiego fino all’età della pensione.
Raymond L. Plate
Edward è stato a Villamagna nell'estate del 1944, non ho mai avuto alcun contatto con lui, ma Myron C. Peterson suo amico mi ha fornito un paio di sue foto ed alcune informazioni.
Raymond L. Plante (compagnia "C") durante la sua permanenza a Villamagna era un tenente. Fu ferito sulla linea Gotica assieme a Edward Davey in una casa in fiamme. Alla fine della guerra si sposò e iniziò a lavorare per la Compagnia CocaCola, morì di infarto nei primi anni ’90.
Frammenti di ricordi del veterano Myron Peterson...
Anthony Kubla
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Frammenti di ricordi del veterano Myron Peterson...
Ernest G. Sabo
Frammenti di ricordi del veterano Myron Peterson...
Robert I. Lyons
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Frammenti di ricordi del veterano Myron Peterson...
Winfield O. Smith
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Frammenti di ricordi del veterano Myron Peterson...
Leon Eyer
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Frammenti di ricordi del veterano Myron Peterson...
Louis L. Rudd
…voglio ricordare un soldato che ho conosciuto al fronte e solo per un giorno . Ho scritto di lui nel mio libro. Avevamo scavato assieme una fox hole quando i medici dissero che avevano bisogno di uomini per trasportare un ferito grave al più vicino punto di pronto soccorso. Lui mi disse: “andiamo ad aiutarli”. Uscimmo dalla buca e riuscmmo a fare alcuni passi quando un colpo di mortaio lo uccis e mi ferì leggermente… Lui morì nel tentativo di aiutare qualcuno che aveva bisogno di aiuto…
Lee H. Williams
Nello scorso mese di Settembre 2012,
tramite un amico, ho avuto il piacere di conoscere il Sig. Jader Spinelli di
Pomarance che ha scritto alcuni libri riguardanti la storia del suo territorio
ed il passaggio del fronte nel secondo conflitto mondiale. Essendo venuto a
conoscenza delle mie ricerche sulle vicende militari della zona del volterrano,
il Sig. Spinelli mi ha proposto la ricerca di immagini riguardanti Pomarance e
la presenza dell' 88ma Divisione U.S.A. (Blue Devils).
Esauriti negativamente tutti i canali di informazione a cui usualmente ricorro,
ho pensato di rivolgermi all'Associazione dei veterani dei Blue Devils, con cui
ho spesso avuto contatti. Attraverso la loro rivista o meglio "news letter" ho
quindi lanciato un appello a tutti quei veterani che fossero transitati per
Pomarance e che eventualmente avessero fotografie del posto. Dopo più di un mese
una risposta. Il veterano Lee Williams che vive in Florida (91 anni) e che
serviva nel Quartier Generale dell' 88ma Divisione mi scriveva dicendo di essere
stato a Pomarance dal 10 al 16 Luglio 1944 e di avere due fotografie scattate a
Pomarance, una riguardante un ragazzo e l'altra due animali.
Racconta Lee: "Ogni giorno ci veniva a trovare un ragazzino con i vestiti
puliti e ben educato che si chiamava Bino. Io che ero l'unico della compagnia
che conosceva un po' di italiano, conversavo piacevolmente con lui. Quando il 16
Luglio arrivò l'ordine di muovere in direzione di Ospedaletto, pensai di
lasciare a quel ragazzino un segno del nostro passaggio, un ricordo di quel
soldato che aveva conosciuto e non avendo nulla da regalare pensai a quel
libretto dell'Inferno di Dante Alighieri che avevo preso in "prestito" dalla
libreria di Clara Petacci, nella sua villa Clemente in Roma, dove avevo sostato
dal 4 al 13 Giugno 1944. Per suggellare quel momento scattai una foto a Bino che
teneva in mano il mio libro".
Naturalmente il veterano Lee Williams si interrogava in modo piuttosto
malinconico anche sul destino di quel ragazzo che aveva conosciuto, si chiedeva
se fosse ancora in vita e dove.
Grazie alla pronta ricerca dell'amico Jader in meno di 24 ore "Bino" era stato
individuato, il suo nome è Cherubino P., persona ben conosciuta a Pomarance dove
circa 30 anni fa ha ricoperto una carica di primo piano nell'ambito cittadino e
da anni vive a Cecina. L'ex ragazzo, classe 1934, ricorda bene il soldato Lee e
al momento è alla ricerca di quel libretto che da qualche parte deve pur essere.
Naturalmente c'è stato uno scambio di fotografie tra i due con comprensibile
grande emozione.
Una piccola grande storia che per un attimo può farci dimenticare gli affanni
quotidiani.
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Dal racconto generale di Lee estraggo un altro episodio che rappresenta una pausa nella barbarie vissuta quotidianamente in quei giorni.
..."dal 3 Marzo al 27 di Maggio 1944 sosta a Casanova di Carinola. Arriviamo nel paese sotto una pioggia torrenziale. Gli abitanti di Casanova dimostrano subito la loro amicizia nei confronti dei soldati USA.
Io divento amico della famiglia E... e quasi ogni sera sono invitato a mangiare la minestra con loro e gli spaghetti alla Domenica. Papà E... è il fornaio del paese. Ha vissuto e lavorato per alcuni anni a Brooklyn, New York e quando è ritornato a Casanova ha iniziato l'attività di fornaio aiutato anche da sua moglie. La loro famiglia contava cinque figli, il più grande dei quali si chiamava Giovanni, c'erano poi Lina e Linda, molto piccole e degli altri non ricordo il nome. Giovanni voleva imparare l'inglese ed io lo aiutavo, mentre lui mi insegnava un po' di italiano. Avevo l'impressione che Giovanni, una volta diventato adulto avrebbe voluto andare a vivere in una città come Milano o New York.
L'Italia in primavera è meravigliosa. Ricordo con piacere le bellissime escursioni sui monti sovrastanti il fiume Garigliano ed il blù del Mare Tirreno. Casanova fu bombardata dai tedeschi nella notte del 26 Maggio, l'ultima notte che trascorremmo in paese"...
Naturalmente anche in questo caso Lee si interrogava sulla sorte di quelle persone conosciute in quei tragici e lontani giorni e di cui conservava gelosamente le fotografie. Ho iniziato così una piccola ricerca per scoprire se qualcuno della famiglia E... vivesse ancora a Casanova. Con molta fortuna mi sono imbattuto in L... figlia di Linda e nipote di Lina che scrive:
Gent.mo sig. Passalalpi,
sono L... , figlia della sig.ra Linda E... e nipote della sig.ra Pasqualina E...
cui lei ha inviato una missiva il 17 u.s.
Il racconto che lei ha fatto in tale lettera e' stato per noi molto emozionante
ed ancor piu' le foto che ha inviato in cui io stessa riconosco chiaramente mia
madre bambina con il soldato e, nelle altre foto, mia zia Pasqualina con mia
nonna e mio zio Giovanni. Probabilmente quella e' l'unica foto esistente di mia
madre a quella eta' visto che in quei tempi non era da tutti possedere una
macchina fotografica!
Oggi mia madre ha 71 anni e mia zia 81. Entrambe hanno riconosciuto il racconto
da lei fatto, ed io stessa ho tante volte sentito raccontare dai miei zii, piu'
grandi di mia madre, le storie di quando gli americani erano accampati nel
grande giardino che era dietro casa dei miei nonni. Pare che mia madre sia stata
chiamata Linda proprio per una infermiera americana che era stata presso la casa
dei miei nonni che portava questo nome. Avremmo piacere di avere contatti con il
sig. Lee Williams, per il suo tramite, ed io personalmente sarei felice se lei
potesse inviarmi anche via mail le foto che ritraggono mia madre e mia zia
bambine, in modo da farne una stampa fotografica e poter ricordare per sempre il
viso di mia madre bambina.
La ringrazio e la saluto cordialmente.
L...
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Frammenti di ricordi del veterano Lee Williams
Versione originale in inglese (clicca qui)
Breve video di auguri per il Natale 2013 di Lee Williams